giovedì 10 giugno 2010

dipendenze..

Per definizione la dipendenza è un'alterazione del comportamento che, da normale abitudine, si trasforma in ricerca ossessionata del piacere -determinato da sostanze o comportamenti- e che sfocia in una condizione patologica. Quest'affezione, dal punto di vista causa/effetto si divide in dipendenza fisica (alterazione dello stato biologico) e dipendenza psichica (alterazione dello stato psico-comportamentale).

Lo stile di vita contemporaneo e il modello consumistico ci sottopongono ad un attacco costante di sostanze, mezzi e/o comportamenti che inducono con facilità a dipendenze.
Basta sollevare gli occhi e osservare l'ambiente a noi circostante ed in ogni momento sono individuabili sintomi di dipendenze: le tossicodipendenze sono certo le più note e palesate all'opinione pubblica -tra queste per prime alcol e tabacco- ma vi sono dipendenze correlate al cibo, ad internet, ai videogames, alla televisione, allo shopping, al gioco d'azzardo, al sesso ed al lavoro..

Ognuno di voi ha o ha avuto una qualche forma più o meno forte di assoggettamento a qualcosa, sostanza o comportamento che sia... E' come se la dipendenza fosse un prodotto naturale ottenuto ponendo in relazione caratteristiche umane e i modelli sociali esistenti.

Quanti di voi "stabaccano come turchi"? Quanti una, due, tre volte a settimana fanno happy hour un po' troppo violenti? Quanti si svegliano la mattina e prima di andare in bagno controllano il profilo fb? O magari si addormentano con il notebook sul letto?

Compiere un'introspezione porta con estrema facilità a determinare le dipendenze fisiche; molto più difficile è determinare le sudditanze psicologhiche.
Per fare questo è utile sottoporsi all'analisi di pareri esterni e obiettivi che possono essere quelli di specialisti o molto più semplicemente quelli delle persone a noi più vicine.

Nel mio piccolo ho sempre saputo di avere problemi col fumo, un'abitudine troppo reiterata e che comporta dipendenza fisica e psichica a cui conseguono diversi generi di problemi.
Quella di cui invece non mi ero mai accorto è un altro genere di assuefazione; a causa dei continui richiami e delle critiche che la mia ragazza, i miei amici e persino i miei genitori sollevano ho dovuto rivalutare ed inserire nella "lista personale delle dipendenze" il mio rapporto con un gioco online: OGame.

Ogame è "un videogioco per browser strategico di simulazione spaziale";
in sostanza si gioca in rete con migliaia di giocatori, alcuni alleati e molti altri nemici, la finalità è quella di costituire un impero fatto di pianeti, gestirne esercito e risorse, combattere i nemici e commerciare e aiutare gli alleati.
Il bello del gioco è che evolve in tempo reale e non prevede pause. Questo presuppone che i player seguano costantemente il gioco o comunque abbiano facilità di accesso ad esso in determinati momenti, in caso contrario sarebbero sottoposti a rischio di attacchi di altri giocatori.
Analizzando con occhio distaccato e con valutazioni non condizionate da fattori personali ho cercato di riesaminare il "mio caso":

E' vero, la mia homepage è quella di Google esclusivamente per pudore: non si sa mai che a

qualcuno serva il mio pc per connettersi ad Internet;

E' altrettanto vero che, ogni volta che effettuo l'accesso, qualsiasi pc io stia adoperando in quel momento, la prima pagina che apro è quella di OGame.

E' vero anche che, spesso, a casa dei miei amici più stretti, chiedo di poter usare internet per pochi minuti.

E' vero anche che talvolta, se sono in giro e e vi sono importanti avvenimenti in atto nel gioco, telefono a mio padre perchè entri in rete al posto mio.

E' vero anche che, la mattina, una tra le prime cose che faccio è controllare di non aver subito attacchi nella notte.

E' vero anche che quando studio, in biblioteca o a casa, la finestra di OGame nascosta nella barra del desktop c'è sempre.

Non molto tempo fa un mio amico ha comprato un IPhone, eravamo a cena e me lo stava mostrando e io, immancabilmente, la prima cosa che sono stato capace di chiedergli è che mi facesse accedere a Internet per collegarmi...

Per non parlare poi del momento ferie... Un vero disastro: finche mi succede, come recentemente, di essere a Maastricht o a Parigi, tutto va bene: reti wifi ovunque, grande capacità di accesso solo portandosi dietro il notebook. E' quando si arriva a parlare di mare o montagna che la situazione si fa drammatica; la scorsa estate ho passato, con la mia fidanzata, due settimane a Torre dell'Orso -Salento- e una a Torgnon -Valle d'Aosta- due località in cui probabilmente il 90% delle connessioni viaggia ancora a 56k. Vacanze meravigliose, posti bellissimi, d'incanto ma che sofferenza! Cioè, sofferenza è esagerato, ma ogni qualvolta ci avvicinassimo ad un centro abitato di una certa grandezza estraevo il pc dalla sua custodia e sondavo l'aria per individuare reti wireless...

Comunque, lasciando perdere la dignità che ho messa sotto i piedi la volta che mi è venuta l'idea di questo post, scriverlo mi ha decisamente aiutato a delineare meglio i contorni enormemente gravi propri del mio problema.

Tirare le somme vuol dire prendere atto dello stato dei fatti e rendersi conto delle conseguenze negative della propria dipendenza: dai miei amici piovono pesanti offese, mio padre si inizia a rifiutare di prestarmi assistenza telefonica e la mia ragazza mi augura di subire un attacco devastante, ci possiamo poi aggiungere anche il poco riposo dato che sto sveglio fino a tarda notte per lanciare attacchi ad altri players...

Il lato buono è che OGame non da problemi di salute, almeno non tanti quanti ne provoca il fumo o l'alcol: è assolutamente gratis e non fa fare incidenti stradali dovuti a percezioni alterate... Non sono un moralista e mi piace alimentare i miei vizi ognitanto, ma, proprio per questo, dopo un'attenta riflessione, se qualcuno mi volesse raccontare che OGame per me rappresenta un problema alzerei le spalle invitandolo a bere con me "un paio di birre".

Quello sì potrebbe essere un problema.

Voi dipendete?





3 commenti:

  1. Ciao. Sono una tua collega del corso di Informatica Applicata. Mi chiedevo se tu riuscissi ad aiutarmi: hai idea di quale testo bisogna preparare per sostenere l'esame?
    sul programma c'è scritto che, oltre al blog, dobbiamo portare all'esame un testo a nostra scelta, solo che non so dove sbattere la testa. Non è che magari il prof a lezione ha detto qualcosa?
    grazie, Elisa

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  2. Molto interessante questo tuo post, complimenti!!! Ognuno di noi ha diversi tipi di dipendenze e spesso non si è neanche consapevoli... ma non è il tuo caso, e la consapevolezza è già il primo passo verso la "libertà"... e comunque detto tra noi, io preferisco le due birrozze!!! Almeno intanto si fanno due chiacchiere...

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  3. il tuo caso, Eugenio, è molto più grave di quanto non dichiari. :)

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