sabato 26 giugno 2010

rivoluzione pacifica della società civile


Quando ero piccolo, avevo più o meno dieci anni, scoppiò in Italia "Mani Pulite", un'inchiesta su finanziamenti illeciti ai partiti, su concussione e corruzione diffuse, si scoprì, a tutti i livelli della struttura pubblica.
Senatori, deputati, alte cariche e partiti politici, insomma la classe dirigente, erano coinvolti a piedi pari in una sistema tanto consolidato quanto vergognoso instauratosi occultamente nelle viscere dello stato.
Tangentopoli rivoluzionò in pochi mesi il panorama politico del nostro paese. Partito Socialista, Democrazia Cristiana, PSDI e altri partiti che avevano tenuto le redini della repubblica dal dopoguerra fino ad allora scomarvero o furono fortemente ridimensionati. Il gap indotto da quest'inchiesta fu talmente incisivo da condizionare un cambio di marcia nell'assetto della nazione, da allora in Italia si parlerà di Seconda Repubblica.
Dopo il discorso tentuo da Bettino Craxi in parlamento durante le inchieste -http://www.youtube.com/watch?v=dyjc5N6sepU- i cittadini si indignarono talmente da intraprendere manifestazioni e alcune azioni clamorose -http://www.youtube.com/watch?v=2lOrwLu8sjA&feature=related.

Tratto dalla pagina "Mani Pulite", Wikipedia -
http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_pulite:
"L'opinione pubblica dopo l'iniziale smarrimento, si schierò in massa dalla parte dei PM: la giustificazione stessa della legge sul finanziamento pubblico ai partiti veniva percepita come priva di senso, visto che per anni era stata spiegata con le necessità di sostentamento della politica ed ora si scopriva che ciò non aveva fatto venir meno la corruzione.
Nacquero comitati e movimenti spontanei, furono organizzate fiaccolate di solidarietà con il pool, sui muri comparvero scritte come "W Di Pietro", "Di Pietro non mollare", "Di Pietro facci sognare" e "Di Pietro tieni duro!". Si diffusero persino slogan come "Tangente, tangente. E i diritti della gente?" o "Milano ladrona, Di Pietro non perdona!", o anche "Colombo, Di Pietro: non tornate indietro!"; vennero distribuiti orologi rappresentanti "l'ora legale". Nei sondaggi dell'epoca, la popolarità di Di Pietro e del pool raggiunse la percentuale record dell'80%, la cosiddetta soglia dell'eroe."

Chinque leggesse quanto detto sopra, se non fosse italiano e se non conoscesse la storia contemporanea, direbbe: "Bene! Un sistema politico così corrotto e inadeguato non può atro che trarre enorme vantaggio da un'azione sanante come quella intrapresa dai magistrati. A distanza di quasi ventanni si potranno certamente riscontrare cambiamenti positi nella vita politica di quel paese."
Le due condizioni poste tra le virgole nel capoverso precedente sono però il "mare" interposto tra il dire ed il fare.
Quel "chiunque", ignoto commentatore della storia politica repubblicana, rimarrebbe a dir poco basito se gli si sottoponesse un qualunque quotidiano trattante politica interna datato 2010.

Cambiano attori, scenografie e pubblico ma lo spettacolo che va in onda è sempre lo stesso...

La situazione è sconfortante. Di quella "rivoluzione pacifica della società civile" -riprendendo una definizione di Indro Montanelli- cosa ne è stato? Quella stragrande maggioranza di italiani che si era schierata plebiscitariamente dalla parte del pool di Mani Pulite dov'è finita?
Non voglio aprire un dibattito sulla destra e la sinistra di oggi perchè sarebbe troppo ampio e si cadrebbe nella maleducazione; non voglio citarle perchè non mi sento neanche di definirla una classe politica.
Gli autori di tutti i tempi, affrontati e studiati in diversi anni di scuole superiori, quelli che hanno gettato le fondamenta ed i principi del nostro vivere sociale, non hanno proprio un bel niente da spartire con quei buzzurri arricchiti e pieni di sè che ci governano oggi. Quelli si erano politici.
Nel 2010, in Italia, si vota il meno peggio, si vota i leader a cui più vorremmo assomigliare perchè è riuscito a scalare il potere oppure si vota il partito che ha il jingle elettorale più orecchiabile alla tv.
Coloro contro cui -voi, perchè io ero ancora troppo piccolo per farlo- scagliavate le monetine o che additavate come cancro della politica, sono gli stessi che oggi torniamo a votare. Come nei migliori sindacati di categoria si è applicata una perfetta mutua assistenza tra partiti di sinistra-centro-destra. Si sono rettificati, spurgati e reciclati nella medesima pasta ed oggi sono di nuovo li, dentro alle loro torri d'avorio che dirigono il nostro paese "in casino" -perdonatemi la schiettezza.

Negli ultimi anni nel nostro paese si sente molto parlare di antipolitica e malapolitica...
Girando per la strada, parlando con gli amici, ascoltando la radio ci si accorge dell'avversità e la diffidenza che l'italiano medio ha maturato ormai da diverso tempo nei confronti delle istituzioni politiche.
E' normale se si considera lo sdegno provato nel 1992 e la condizione stabile e immutata del 2010.
Ma io, così come la maggior parte delle persone con la quale mi confronto, non sono antipolitico.
Anzi, tutt'altro.

Proprio perchè la politica mi appassiona e mi sento coinvolto nella vita repubblicana della mia nazione sono andato a rispolverare alcuni appunti di filosofia politica:
Definizione di rappresentanza. Per rappresentanza s’intende normalmente la trasmissione formale del potere tra chi detiene la sovranità (in democrazia la totalità degli individui a cui appartiene il potere) e chi è legittimato da questi ad imprimere contenuto al comando politico (la persona rappresentativa).
Secondo Benjamin Constant la libertà degli antichi, la sovranità, era esercitabile da ogni individuo per sua stessa mano perchè le assemble erano pubbliche e le comunità piccole. La libertà dei moderni invece si basa sul godimento dei dirtti e delle libertà civili, vi è dominio della legge e libertà dalle ingerenze dello stato. La partecipazione diretta è limitata. L'articolazione dello stato e dell'economia portano ad uno svincolamento dell'individuo dagli oneri della politica ed alla scelta di rappresentanti professionisti e preparati che ne svolgano le veci.

Proprio sulla base di queste considerazioni, proprio perchè mi piace la politica e tengo al luogo in cui vivo mi sento in dovere di affermare che non mi sento rappresentato!!!
se il mio diritto/dovere nei confornti dello stato è andare a votare, allora il diritto/dovere dello stato nei miei confronti è fare in modo, legiferando, che i rappresentanti proposti non siano vergognosi. La proposta dev'essere fresca, seria e professionale. Non avidi imprenditori, scaldapoltrone e mangiapaneatradimento per la metà con un piede nella fossa. Servono nuove idee, riforme, giovani che abbiano ben presente la vita reale e non quella viziata e corrotta che si vive dentro ai più bei palazzi di Roma.

Io a voi non ci credo più! Insultante l'Italia!
Facciamola noi la Nostra Politica e salviamo noi la Nostra Italia!

"Chi entra in politica, deve avere le MANI PULITE".
Presidente Sandro Pertini, discorso ai giovani, 1980.

Tangentopoli - BluNotte

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f0436425-7f52-4f0b-bccc-f80d2562770f.html?p=0

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